Sabato 18 Novembre

21:00 - Auditorium Franca Rame
Via Gorizia, angolo Via Cadore, Rivalta di Torino
Auditorium Franca Rame, Rivalta di Torino

Che ci faccio qui in scena

Teatro



Dettagli evento

Ingresso

Che ci faccio qui in scena

Venerdì 20 ottobre 2023, Ore 21.00 

Auditorium Franca rame, Rivalta di Torino

Ingresso intero: 10€ + d.p.
Ridotto 8€ + d.p (Under 18, residenti Rivalta di Torino) 

Prevendite disponibili su Vivaticket

 

Con Domenico Iannacone

musiche live Francesco Santalucia

installazioni video Raffaele Fiorella

coordinamento tecnico Eva Sabelli

cordinamento artistico Stefano Sabelli

Descrizione

Le storie più straordinarie sono quelle che ci passano a fianco senza che ne accorgiamo. Spesso sono così piccole che bisogna andare a cercarle tra le tante cose che non valgono nulla.
Il racconto televisivo neorealistico di Domenico Iannacone si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione e denuncia. Il palcoscenico diventa luogo fisico ideale per portare alla luce quello che la televisione non può comunicare. Le storie così riprendono forma, si animano di presenza viva e voce e tornano a rivendicare il diritto di essere narrate. Iannacone rompe le distanze, prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato, lo spinge a condividere le emozioni, i ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per quello che viene negato. Il teatro di narrazione diventa in questo modo anche teatro civile in grado di ricucire la mappa dei bisogni collettivi, dei diritti disattesi, delle ingiustizie e delle verità nascoste. Mentre le immagini aprono squarci visivi, facendoci scorgere volti, case, periferie urbane ed esistenziali, le parole dilatano la nostra percezione emotiva e ci
permettono di entrare, come una voce sotterranea, nelle viscere del Paese.e immagini aprono squarci visivi, facendoci scorgere volti, case, periferie urbane ed esistenziali, le parole dilatano la nostra percezione emotiva e ci permettono di entrare, come una voce sotterranea, nelle viscere del Paese.forma, si animano di presenza viva e voce e tornano a rivendicare il diritto di essere narrate. Iannacone rompe le distanze, prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato, lo spinge a condividere le emozioni, i ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per quello che viene negato. Il teatro di narrazione diventa in questo modo anche teatro civile in grado di ricucire la mappa dei bisogni collettivi, dei diritti disattesi, delle ingiustizie e delle verità nascoste. Mentre le immagini aprono squarci visivi, facendoci scorgere volti, case, periferie urbane ed esistenziali, le parole dilatano la nostra percezione emotiva e ci permettono di entrare, come una voce sotterranea, nelle viscere del Paese.