Chitarrista eclettica e compositrice sperimentale, Anna Mancini spazia dal tapping, abbinato ad un accompagnamento ritmico percussivo, agli armonici artificiali, all’impiego di diverse accordature alternative. Le sue performance sono caratterizzate da una miscela di brani che variano dalla ricerca rock e contemporanea a quella orchestrale e minimalista, col supporto di apparecchiature analogiche e digitali come loop station, drum machine ed effettistica, e-bow, bottle neck e archetti da violino.
Affascinata dalla musica sin dall’infanzia si appresta allo studio del pianoforte ma lo accantona dopo un breve periodo, a causa dei continui cliché che le vengono imposti dall’insegnante. Ispirata dall’ascolto di Jimmy Page sceglie la chitarra come mezzo di comunicazione imparando a suonarla in modo convenzionale finché scopre lo stile di Preston Reed, rimanendone folgorata in quanto le rievoca, tra le tante, la sua passione per la batteria.
A seguito della registrazione di un demo viene invitata a presentare il suo progetto individuale con un live al Circolo degli Artisti di Roma, dove inizia la sua attività.
Da lì partono diverse tappe italiane ed europee tra club, teatri, festival e manifestazioni che la vedono protagonista di concerti tenuti in Germania, Inghilterra, Belgio e Russia.
Nel contempo intraprende a studiare musica etnica con lo storico mandolinista napoletano Gennaro Petrone, con il quale vanterà una lunga collaborazione. Partecipa alla sonorizzazione di cortometraggi, documentari e a numerose iniziative artistiche. Realizza, nel 2014, il suo primo album, Anna Mancini, prodotto da Stefano Barone.
Ha all’attivo un duo di musica elettronica con Marco Messina.
Nel 2019 è con Cristiano de André nel tour Storia di un Impiegato.
Il 25/05/2020 pubblica il suo secondo disco, Phaenomena.